Ovis mollis

Ovis mollis (frollis)

12 Novembre 2020cuoredifrolla
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Ovis mollis (frollis), l’altra metà di un cuore (di frolla) Ora provo a raccontarteli la travolgente scioglievolezza degli ovis mollis (frollis). Questi piccoli dolcetti sono preparati con farina 00 biologica, fecola di patate, burro, tuorli sodi, zucchero a velo, scorza grattugiata del limone biologico, semi di bacca di vaniglia bio e farciti con marmellata e/o crema di nocciole.
Io ho scelto la marmellata di ribes vuoi per il gusto acidulo che ben contrasta con la dolcezza della pasta frolla e vuoi per la sua “fruttata eleganza”.
Un incastro frollosamente perfetto!

Il risultato? La presenza di due particolari ingredienti, “la fecola di patate e i tuorli d’uovo” renderanno questa pasta frolla “super friabile”!

Curiosi di conoscere la storia? Ora te la racconto!

L’origine degli ovis mollis può avere dal latino un duplice significato: uova molli, nel senso che la morbidezza dei biscottini è dovuta dalla presenza di uova sode oppure da Ovis che significa ovino, pecora, suggerendo forse un significato di un dolcetto soffice come la lana.

L’origine è notevolmente ispirata ai biscotti friabilissimi piemontesi, (minore presenza di tuorli sodi nelle Margherite rispetto agli ovis mollis) le Margheritine di Stresa, che nacquero pochi anni prima dell’Unità d’Italia, nel 1857 sul Lago Maggiore.

La futura regina Margherita di Savoia (a cui peraltro è dedicata la famosa pizza) ancora bambina era solita soggiornare d’estate nella Villa Ducale di Stresa, cittadina del pasticcere Pietro Antonio Bolongaro che all’epoca era impegnato a realizzare una ricetta per dei biscotti leggerissimi e friabilissimi.

Questi biscottini vennero offerti dal pasticcere in occasione della prima comunione della futura regina e piacquero così tanto a Margherita che non vi rinunciò mai più, tanto da divenire i suoi “biscotti del cuore” anche una volta divenuta regina.

La regina Margherita di Savoia stabilì, infatti, che le Margheritine di Stresa, come vennero ribattezzate, sarebbero state offerte ogni anno in occasione del Ricevimento di Ferragosto della Casa Reale.

Il figlio del pasticcere Bolongaro una volta ereditato il laboratorio, iniziò a produrre gli ovis mollis a larga scala facendoli diventare un prodotto molto amato e tipico della zona occidentale del Lago Maggiore.
Detto ciò, il nome Ovis Mollis lo troviamo per la prima volta nel libro di ricette di Giuseppe Ciocca dal titolo “Il pasticciere ed il confettiere moderno”, edito da Hoepli nel 1907.
Il noto pasticcere Giuseppe Ciocca pur attribuendosi la paternità del nome, regalò agli ovis mollis la forma di anelli schiacciati differente rispetto ai classici ovis mollis a forma di sfera.

“Le mie golosissime e storiche parole” ti ispirano a ricettarlo?

Ora ti lascio due versioni: una “da pasticceria” e l’altra più “smart” di quelle da replicare di corsa quando hai voglia di qualcosa di golosamente veloce … e 1,2,3 … non smetterai di gustarli!

Come? Basterà formare dei filoncini, spezzettare l’impasto e formare l’incavo con la punta dell’indice.
A te la scelta!

Che altro dirti? Assaporali in purezza fino all’ultima briciola oppure accompagnati da un buon tè dalle note vanigliate e con il sottofondo della tua musica preferita.
A te la scelta!

Pronti per essere sedotti dalla travolgente scioglievolezza degli ovis mollis (frollis)?

P.S. Un’altra idea? Con l’impasto puoi preparare anche i canestrelli stampandoli con il classico “fiore” e spolverizzandoli con una nuvola di zucchero a velo.

Ovis mollis

  • 200 gr. di farina 00 biologica
  • 90 gr. di fecola di patate
  • 200 gr. di burro freddo
  • 100 gr. di zucchero a velo
  • 4 tuorli sodi
  • 1 gr. di sale 
  • 1/2 scorza grattugiata di limone biologico
  • 1/2 bacca di vaniglia bio
  • q.b. marmellatadi ribes

Ovis mollis (ovis frollis)

Frolla con tuorli sodi

  • Per una perfetta cottura delle uova sode, mettile nell’acqua fredda e lasciale sobbollire a fiamma bassa. Dal momento in cui l’acqua sobbolle, tempo 7 minuti, e le uova sono pronte.
  • Miscela e setaccia la farina con la fecola di patate.
  • Nella planetaria con lo scudo oppure manualmente, lavora il burro freddo con i tuorli setacciati, il sale e la scorza grattugiata di metà limone biologico e i semi di bacca di vaniglia bio.
  • Aggiungi in una sola volta lo zucchero a velo, la farina biologica e la fecola di patate.
  • Lavora velocemente fino a ottenere un impasto liscio.
  • Forma delle palline di circa 15 gr.
  • Fai cadere le palline sul tavolo in modo da creare la base.
  • Crea un foro al centro con la bocchetta di un sac a poche avvolto dalla pellicola.
  • Riempi il sac a poche con la marmellata di ribes e riempi l’incavo.
  • Passaggio in frigo di 30 minuti circa.
  • Adagia i biscotti distanziati tra di loro su una placca foderata con carta da forno.
  • Inforna a 160° per circa 12 minuti.

Note di cottura

La cottura dovrà essere medio-alta a 170/175 gradi in base al tuo tipo di forno affinché gli ovis mollis (ovis frollis) rimangano chiari. Una temperatura troppo alta oppure una cottura troppo prolungata  determina l’ebollizione della marmellata che quindi fuoriuscirà dall’incavo oppure la marmellata diventerà gommosa.

Prima di salutarci ti lascio la ricetta di un altro tipo di biscotti: biscotti in padella. Sì, proprio così! Una cottura “pratica” che si affianca alla classica cottura in forno. Come? Prendi una padella, rivestila con carta forno, chiudi con il coperchio e accendi il gas a fiamma dolcissima. Nasce così ”il nostro piccolo forno del cuore”. Assaporali appena “spadellati”, oppure freddi con un festoso zucchero a velo. Un’idea in più? Farcisci i biscotti con la tua marmellata preferita e con la crema di nocciole. Da gustare a colazione con il caffè e il cappuccino, oppure a merenda con un buon tè. Per i bimbi con il loro succo del cuore. A te la scelta!

2 Commenti

  • Tiziana

    2 Agosto 2024 at 16:12

    Buongiorno posso fare una crostata con questa frolla?le dosi sono le stesse?
    Grazie e complimenti ?

    1. cuoredifrolla

      3 Agosto 2024 at 21:21

      Buonasera Tiziana, grazie molte! Questo tipo di frolla è molto delicata visto la presenza anche dei tuorli sodi. Per una base di crostata ti suggerirei una frolla più resistente. Ottima, ad esempio, la frolla Napoli soprattutto nel caso di ripieni cremosi, oppure la mia frolla base che trovi nel post come impastare la frolla dolce.

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